La prima guerra mondiale non è la sola guerra presente nella vita e nell’opera di Carlo Emilio Gadda. Ci sono altri drammi, altri orrori, altre riflessioni, ma la prima guerra mondiale è qui davvero la grande guerra, il momento cruciale destinato a incidere profondamente nell’animo dell’uomo e sulla pagina dello scrittore. Interventista e poi volontario, partecipe del fervore tardo risorgimentale, Gadda non nasconde come nella belligeranza cercasse anche una definizione della propria individualità. La guerra vissuta come possibilità di riscatto sarà invece l’esperienza che fisserà come drammatiche certezze quei sentimenti di inadeguatezza e inelezione che lo scrittore sentiva propri. Nasce in questi anni la scissione tra Idea e Essere, l’evento fondante del tragico in Gadda. L’esperienza bellica non è dunque solo fonte di dolore, ma anche di cognizione, in un crescendo di sofferenze che non permettono di vivere. Anzi, si sopravvivere.
Fiammetta Crivelli, La cognizione della guerra. L’esperienza della prima guerra mondiale in Gadda: la perdita di sé e la sconfitta della memoria, Roma, Aracne, 2007, 82pp., ISBN 978-88-548-1116-4.
Fiammetta Crivelli è nata a Roma. Ha conseguito la laurea nel 2006 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma Tre, con tesi in Letteratura Italiana Contemporanea. Attualmente è iscritta al corso di laurea specialistica in Italianistica.
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