Il Gran Lombardo

E a lui succedevano poi dei fatti molto strani, che in parte ci ha rivelato lui stesso e in parte altri, che poi sono parte della leggenda di Gadda…

Sono dei fatti così strani, quelli che riguardano Gadda, che io mi chiedo se si possa parlare di causa o di effetto, insomma, se veramente le cause producono l’effetto o è l’effetto che produce le cause; perché sono fatti troppo legati, troppo legati all’uomo, quest’uomo straordinario…

A Gadda potrebbe succedere di tutto, si ha questa impressione: lui saprebbe probabilmente cavarsela magnificamente lasciando tutti a bocca aperta, perché l’imprevedibile è veramente il regno in cui vive, il regno della sua fantasia, il regno dei suoi fastidi, delle sue preoccupazioni, del suo terrore, del suo immenso amore e terrore per la vita.— (Eugenio Montale, Gadda 1993c: 174)

Penso a un’ideale biografia di Gadda fatta esclusivamente di aneddoti. Ben pochi lettori sanno che Gadda era sì un uomo timido, scontroso, appartatissimo, ma anche l’uomo più spiritoso, espirituoso e dotato di humour di tutta la letteratura italiana. La sua persona, il suo modo di muoversi, il suo modo di parlare erano una grande, allegrissima e comicissima avventura umana. (Parise 1991: 46)

	       
	               
	
	       

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Published by The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS)

ISSN 1476-9859

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framed image: Gadda in Venice

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