Pocket Gadda Encyclopedia
Edited by Federica G. Pedriali
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«I Luigi di Francia»
Simone Casini
Nell’ottobre del 1950 Gadda si trasferisce da Firenze a Roma, dove è stato assunto alla Rai grazie alla mediazione di Giambattista Angioletti. Proprio in quei giorni viene inaugurato il Terzo Programma radiofonico, destinato alla cultura, cui Gadda lavora stabilmente dal ’51 fino alle sue dimissioni nel marzo 1955, dirigendovi fra l’altro due rubriche settimanali, L’Osservatore dello spettacolo e L’Osservatore delle lettere e delle arti, unificate dal 1954 sotto il titolo La Rassegna.
Gli interventi diretti o indiretti di Gadda alla radio, documentabili sin dal ’47, sono numerosi in quegli anni: presentazioni, interviste e dibattiti, programmi di varia cultura, tra cui il François Villon poi rielaborato ne I viaggi la morte, traduzioni o adattamenti radiofonici di drammi, come La verità sospetta e Háry János, testi gaddiani quali San Giorgio in casa Brocchi e Prima divisione nella notte; sue sono pure le Norme per la redazione di un testo radiofonico, destinato ai collaboratori (Gadda 1993c: 193-205; Casini 1993: 28-48). Anche in seguito Gadda continuerà saltuariamente a scrivere per la televisione, col documentario Il Tevere, e per la radio, con la nota conversazione a tre voci del 1958 Il guerriero, l’amazzone e lo spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo.
Ma l’episodio maggiore del lavoro alla Rai è la serie de I quattro Luigi per il ciclo delle Serate a soggetto, inaugurata dal Luigi XIII il 25 e 31 marzo 1952, proseguita con Luigi XIV, in onda il 21 luglio, e conclusa dal Luigi XV l’11 dicembre: «non ci fu verso di avere da lui Luigi XVI, ed era previsto anche il XVIII» (Cattaneo 1973a: 67). Le tre biografie dei Borboni di Francia verranno raccolte in volume e pubblicate nel ’64 da Garzanti col titolo I Luigi di Francia, insieme a un quarto testo, omogeneo per ambito culturale e provenienza radiofonica, Entr’acte: le «Bourgeois gentilhomme», da identificarsi nella presentazione alla commedia molièriana trasmessa sul Terzo il 10 ottobre 1950: dunque il primo lavoro di Gadda dopo l’assunzione alla Rai (Casini 1993: 77). La pubblicazione di questo Gadda minore, dopo capolavori come il Pasticciaccio e la Cognizione, usciti nel 1957 e nel 1963, sembra dovuta allo zelo dell’editore e di Pietro Citati, più che alla volontà dello scrittore (SGF II 960); poiché però l’argomento riflette una sua scelta (Magli 1987: 252), conviene descriverne la genesi e indagarne il significato, mettendolo in relazione soprattutto a Eros e Priapo, il libello antimussoliniano che per la sua violenza verbale Gadda teneva ancora nel cassetto.
Le figure dei re di Francia sono sbalzate con forte rilievo: la cupa malinconia di Luigi XIII, l’infanzia offesa di Luigi XIV, l’insofferenza di Luigi XV per il suo ruolo pubblico, in mezzo a intrighi di ministri e pettegolezzi di corte. Per far ciò Gadda traduce e rielabora in chiave espressiva testi memorialistici e storiografici francesi. La varietà delle voci narranti, ricavate da testimonianze di contemporanei, costituisce infatti il procedimento prediletto dei Luigi, in modo da produrre l’effetto di attualità e concretezza proprio della diretta radiofonica, e illuminare in forma aneddotica e confidenziale il lato privato e segreto del personaggio pubblico.
Il modello memorialistico, identificato in particolare nei Mémoires del duca di Saint-Simon, è sotteso idealmente ai Luigi, come a Eros e Priapo, in un’accezione molto diversa dal proustismo allora di moda: lo sguardo del memorialista, purché «sappi fare, e prima l’abbi occhi a vedere: e ’l naso aguto a fiutare», sa portare alla luce gli aspetti taciuti e omessi dalla storiografia compiacente, e sa dare «una imagine totale della vita» (SGF II 237-38). Di qui una curiosa confessione nell’Intervista al microfono del ’51:
Ecco dunque il mio punto debole, per riuscire narratore: manco di appetito, manco della cupidità di conoscere i fatti altrui, quella che tre grandi «pettegoli» possedettero in misura eminente: Dante, Saint-Simon, Balzac. (SGF I 504)
Nei Luigi si trova piuttosto il versante aneddotico del pettegolezzo, più che la polemica dirompente di Eros e Priapo. E tra le fonti impiegate da Gadda non troviamo Saint-Simon, sebbene l’incipit del Luigi XV riprenda in modo attenuato ma chiaro e significativo un suo caratteristico concetto:
è spiacevole dover parlare di avvenimenti spiacevoli: ma la chiarezza è la prima qualità di un racconto. Molti avvenimenti si vorrebbero eliminare dalla Storia: non si possono eliminare dalla verità. (SGF II 169)
Per comporre i suoi Luigi, infatti, Gadda non ricorre direttamente a memorialisti sei-settecenteschi, ma a divulgative sintesi novecentesche che vengono rigorosamente taciute, mentre vengono esibite, a fini di realistica immediatezza, le fonti primarie. Il Luigi XIII, forse il più riuscito dei tre medaglioni, cita la relazione del medico del re Héroard, le cronache del Mercure Français, le note del consigliere Bernard, le memorie del marchese di Montpouillan, di Richelieu, di madame de Motteville, dama di Anna d’Austria, e del marchese di Montglat: tutte testimonianze provenienti in realtà da un’antologia del 1937 curata da Jean Baptiste ébeling dal titolo Louis XIII.
Di notevole forza narrativa e figurativa sono poi gli storici utilizzati, dal grande Jules Michelet al monumentale Ernest Lavisse, da Louis Bertrand, autore di Louis XIV intime, al Pierre Gaxotte di Le siècle de Louis XV, fino a Louis Vaunois, André Maurois e Pierre Nolhac. Anche per il Bourgeois gentilhomme Gadda ricorre a un’opera simile, La vie quotidienne sous Louis XIV di Georges Mongrédien, del 1948. Più volte egli ha riconosciuto in certa storiografia francese una stretta continuità con la memorialistica, per una capacità di penetrazione psicologica e una vivace vena narrativa assenti invece nella tradizione storica italiana.
Ma al di là dei meriti dei testi originali, le traduzioni gaddiane li reinventano, li commentano, li deformano, li ingigantiscono, e restituiscono un’immagine nuova del sei e del settecento francesi. Si veda, per esempio, come un passo discreto di Nolhac dia luogo a figure degne de L’Adalgisa:
La madre di Giovanna Antonietta fu Maddalena de La Motte, una purosangue del sobborgo Sant’Antonio, figlia di un macellarone di quelli col portafoglio a fisarmonica, fornitore di viveri all’Istituto Mutilati… aux Invalides. La figlia del fornitore di ciccia si era unita al fornitore di granaglie, per calcolo, per interesse.
Il significato dei Luigi di Francia emerge con chiarezza dalla scelta di chiudere il volume con la satira del Bourgeois gentilhomme, del borghese arricchito monsieur Jourdan. Nel parvenu di Molière, nella sua follia narcisistica e grottesca, possiamo riconoscere l’esito negativo della parabola storica descritta dai tre Luigi, ovvero il grande parvenu francese Napoleone. E dietro a Napoleone, sulla base di una consolidata tipologia gaddiana, il parvenu della storia italiana, il Mussolini Pirgopolinice e Maramaldo di Eros e Priapo:
Pervenne, pervenne! Pervenne al pennacchio dell’emiro, del condottiere di quadrate legioni in precipitosa ritirata (non per colpa loro, poveri morti; poveri vivi!). Sulle trippe, al cinturone, il coltello: il simbolo e, più, lo strumento osceno della rissa civile. (SGF II 228)
Di fronte alla devastante figura del dittatore, i re di Francia rinviano a un’idea opposta di esercizio del potere, a una lenta costruzione dell’ordine di Logos in un mondo assediato da Eros, e a un desiderio impossibile di vita privata. «Le vaste acclamazioni della moltitudine, l’ondeggiare della folla, il suo stesso urlo d’amore lo terrorizzano», scrive Gadda di Luigi XV rielaborando liberamente Gaxotte:
Università di FirenzeIn pubblico la sua cortesia e la sua cordialità si raggelano: ammutolisce: o recita con uno sforzo incredibile qulle poche frasi che l’etichetta gli ha dettato, che ha dovuto imparare così penosamente a memoria. E aveva una memoria prodigiosa! (SGF II 188)
Published by The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS)
ISSN 1476-9859
ISBN 1-904371-00-0
© 2002-2025 by Simone Casini & EJGS. First published in EJGS (EJGS 2/2002). EJGS Supplement no. 1, first edition (2002).
© 2002-2025 Pocket Gadda Encyclopedia edited by Federica G. Pedriali.
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