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vaporare
M 526 di là dalle verdi falangi [dei pioppi] vaporavano nùvole aerate e lontani cumuli sopra le torri; 527 Un lieve fumo nitrico vaporerà, nell’attimo del pronto recupero; IVK 703 tàlleri affocati che parevano vaporar via dalla zecca maledetta di Belzebù; G 304 il mondo, come vaporato dal languido sogno d’una adolescente; Sdc 388 [CdD 62] lo spettro moveva senza passo, quasi vaporando traverso la metallica; 396 [CdD 82] e il sopore che in elisia clemenza ne solesse vaporare, appiè le altissime nevi; NaP 428 [CdD 318] il fumo della scodella vaporava a disperdersi nella oscurità; Ccp 449 Buona e tepida come dalla presenza di un antico genio, che fosse vaporato fuori dagli antichi risotti; 457 E in cinque Avemarie si spegnerà il turbine dei cattivi pensieri che ne vaporano; A 530 E il teatro vaporava come un calderone di sedani; –•– An 227 emerso dal vaporare delle filande; 247 Ogni trama, ogni carteggio vapora via dai confini dell’anima; AS 1168 vaporava dolcemente il saluto spettrale della notte; CdD 22 Quando levava il berretto, come a lasciar vaporare la cabeza; 260 cupe nuvole; che vaporavano rotonde e bianche dai monti; 382 Vaporando l’autunno, vi sfringuellàvano battute di ragazzi birbi; CdU 258 E sotto al torbido vaporare delle nùvole, erano fughe di pilastri e d’archi; EP 333 blanda imitazione intellettualistica del modello fisico vaporato su dalla profonda notte d’i tempi; GASP 393 Rapito da un vaporare di fantasime femminili in camicia; GB 1030 è egli il nostro padrone vaporato d’incanto?; GGP 635 Un bel sole d’ottobre, pieno di bontà per le nostre anime intirizzite, riempie le ondulazioni dell’Altipiano, vaporanti di nebbia; I 113 Rapito [Foscolo] da un vaporare di fantasime femminili in camicia; MdI 118 Caldi fumi ne vaporavano dentro il gennaio, esalando un vaticinio di primavera; MdS 903 vaporando cupidità le du’ froge; P 26 signore dei profumi | Vaporati dal secreto calice | Di mortali ninfee?; 50 vaporava dolcemente il saluto spettrale della notte; QP 38 [QPL 304] Una policromatica sventatezza vaporava dai suoi foulards color lilla; 63 [QPL 332] L’uscio era aperto, come ne fossero vaporati fora degli spettri; 120 [QPL 389] quando vapora su su, lieto e turpe, il riso, dalle genti [QPL il riso... dalle genti] e dall’anima; 188 quando il relativo gaz, come suole, gli era vaporato fuora di ritorno; 202 donde il sonno, così dolce a mattino, si dissipa e vapora via dagio adagio; 229 La punizione che aveva mentalmente comminata all’alunno gli vaporò via dai propositi; 235 quasi che il carisma che le perfondeva ne fosse vaporato col mutar dell’anno; RaI 1094 nebbie sottili vaporavano lungo gli argini; Te 1125 come il vaporare d’un nepente; SD 989 terreno donde suol [...] vaporare ogni meraviglia, ogni incanto; TR 318 aromi lontani essudati da odorifere cortecce vaporarono ora dalle fiale e dalle ampolle; VlC 397 quello [spirito libero] che accompagnava il mutare delle luci: vaporato, al di là dei salici e dei pioppi.
«evaporare», in forma aferetica reg. da TB e in TB 3 per «esalare vapore, svaporare»; è t. letter. e poet. frequente nella tradiz. tardo ottocentesca (cfr. anche la n(M) 246, in CdD 22); cfr. ad es. Carducci, RN, Notte d’inverno, 4: «Vapora il sospir mio che l’aer fende»; RR, La guerra, 23: «Nel mortal fosforo | per mezzo l’april vaporante»; Pascoli, che ne predilige l’uso intr., come attestano i numerosi es. riportati da Nava 1991: 98-99, cfr. ad es.: MY, Di lassù, 3: «che un fil di fumo qua e là vapora»; Il miracolo, 19-20: «ed il tramonto d’oro | dalle vetrate vaporare a sprazzi»; PP, Il desinare, II 8: «un acre odore vaporò per tutto»; La calandra, II 6: «fuma il letame e grave oggi vapora»; NP, La vendemmia, I, II 14-15: ala nebbia inerte | vapora in cielo»; in PP, Il vecchio castagno, 77-78, troviamo anche il raro e prezioso «capellatura»: «vaporava il fiato | nella florida mia capellatura»; e D’Annunzio, MA X 376: «la Fòcide piena del nume | era vaporata d’olivi»; EL, Lucca, 2: «Tu vedi lunge gli oliveti grigi | che vaporano il viso ai poggi»; Trionfo della morte, 2, 6, 9: «Le varie forme vegetali, distinte da presso, perdevano a mano a mano nella digradazione i loro contorni come se vaporassero per il sonno, tendendo a comunicare in una sola e immensa forma confusa e respirante d’un solo ritmico respiro» (luogo avvicinabile a Ndl 291); Le vergini delle rocce, 2, [1], 175: «quella specie d’incantamento inerte che nel tepore della pergola i nostri pensieri e le nostre malinconie non esprimibili avevano formato vaporando»; Forse che sì..., 2, [1], 367: «Le selve s’oscuravano e vaporavano all’orizzonte»; 2, [3], 526: «fra le cime vaporate di Castelnuovo e quelle di Campiglia»; e si veda infine anche Montale, OC, Tempi di Bellosguardo, 17: «con rari rari guizzi | su l’anse vaporanti». Per la predilezione gaddiana per il termine cfr. Vela 1993: 119.Published by The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS)
ISSN 1476-9859
© 2003-2025 by Paola Italia & EJGS. First published in Glossario di Carlo Emilio Gadda «milanese». Da «La meccanica» a «L’Adalgisa» (Alessandria: Edizioni dell’Orso, 1998). Artwork © 2003-2025 by G. & F. Pedriali.
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